GARAVINI, ALFIERI, GIACOBBE - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -
Premesso che:
sono sempre più numerosi i cittadini italiani che decidono di trasferirsi in Spagna. Al 30 giugno 2018, i nostri connazionali iscritti all'Aire (Anagrafe italiani residenti all'estero) sul territorio spagnolo erano oltre 190.126;
questo dato, in ogni caso, va incrociato con quello che risulta alle autorità locali, dal momento che non tutti gli italiani residenti all'estero si iscrivono all'Aire. Secondo i numeri delle autorità spagnole, gli italiani residenti risulterebbero oltre 288.000. Sempre secondo le autorità spagnole, la comunità italiana è oggi la quarta più numerosa, dopo quelle marocchina, rumena e britannica, con un aumento del 4 per cento in un solo anno, dal giugno 2017 al giugno 2018;
solamente nel territorio delle isole Canarie risiedono 28.000 degli iscritti all'Aire, ossia circa un quarto del totale. Secondo le autorità spagnole, in realtà, le presenze italiane nelle Canarie sono oltre 50.000;
la competenza dell'ufficio consolare italiano di Madrid, anche dal punto di vista territoriale, è molto vasta: comprende 12 comunità autonome e vanta una soglia di iscritti superiore ai 100.000 connazionali che la rende la seconda al mondo dopo Montevideo. La comunità italiana cresce a una media di 10.000 iscrizioni all'anno;
a fronte di tutto questo, l'ufficio consolare di Madrid può contare solo su 19 dipendenti, di cui 14 a contratto e solo 5 di ruolo. La rete diplomatico-consolare italiana in Spagna si trova dunque impreparata dal punto di vista di un'efficiente erogazione dei servizi consolari, anche considerando che nel 2006 è stato chiuso il consolato generale a Madrid, nell'ambito della ristrutturazione della rete all'estero, ed i servizi consolari sono pertanto erogati dalla sola cancelleria consolare madrilena e da consoli onorari;
considerato che:
i tempi di attesa per l'ottenimento dei documenti di identità sono pari a circa 70 giorni, mentre servono almeno 50 giorni per la trasmissione delle richieste di iscrizione all'Aire e degli atti di stato civile;
sono anche aumentate le richieste di servizi da parte di cittadini italiani non iscritti all'Aire ma temporaneamente residenti o presenti in Spagna per turismo;
tale complesso di problemi potrebbe essere risolto qualora si optasse per l'apertura di un terzo ufficio consolare, fortemente consigliata dal flusso crescente e continuo di nuovi arrivi dall'Italia,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo stia valutando l'opportunità di prevedere l'apertura di un terzo ufficio consolare in Spagna, in grado di sgravare gli uffici attualmente attivi e trasmettere un maggiore senso di vicinanza delle istituzioni italiane ai nostri connazionali trasferitisi all'estero;
se non ritenga opportuno, in particolare, individuare la nuova sede proprio nelle isole Canarie, in considerazione del crescente numero di connazionali presenti su quel territorio.
Premesso che a quanto risulta agli interroganti:
il Consiglio europeo ha recentemente approvato un documento con le procedure per la selezione della sede della nuova autorità europea del lavoro (ELA), incaricata di una serie di compiti operativi, tra cui l'agevolazione dell'accesso alle informazioni da parte dei singoli e dei datori di lavoro, il sostegno agli Stati membri nella cooperazione, lo scambio di informazioni, le ispezioni concertate e congiunte, la valutazione dei rischi, lo sviluppo di capacità, la mediazione e la lotta al lavoro sommerso;
la selezione si svolgerà con valutazione delle candidature sui criteri di equilibrio geografico, data di istituzione, accessibilità della sede, esistenza di strutture scolastiche adeguate per i figli del personale, adeguato accesso al mercato del lavoro, alla sicurezza sociale e alle cure mediche sia per i figli che per i coniugi e offerte di accoglienza;
la procedura di selezione prevede un termine ultimo fissato per il 6 maggio 2019 per la presentazione delle candidature, con pubblicazione delle medesime prevista per il 13 maggio;
le finalità che saranno perseguite da questa nuova agenzia europea avranno una grande rilevanza nel formare le politiche del lavoro del domani ed è perciò di vitale importanza, sia simbolica che strategica, che l'Italia e la città di Milano siano presenti ed in prima linea nel dibattito sul futuro del lavoro;
la precedente candidatura della città di Milano ad ospitare l'Agenzia europea del farmaco ha confermato la competitività della città rispetto alle altre metropoli europee, frutto anche dell'efficacia del lavoro coordinato delle istituzioni nella redazione del dossier e nel sostegno alla candidatura;
il Consiglio comunale di Milano, a giugno 2018, ha approvato una mozione a prima firma del consigliere Angelo Turco, che invitava il Sindaco e la Giunta a monitorare il percorso della Commissione europea verso l'istituzione della nuova "European Labour Authority", candidando la città di Milano come sede della ELA,
si chiede di sapere a che punto siano i preparativi per sostenere la candidatura della città di Milano ad ospitare la sede della European Labour Authority.